Sezione Poesia – Vincitori II° Edizione

1 Premio: Fragilità, di Giorgio De Luca
2° Premio: Impara la tua terra, di Maria Di Mauro
3 Premio: Una madre, di Carlo Calanca.

1 Premio: Fragilità, di Giorgio De Luca

Melanconico è il sorriso.

Aspri paesaggi dell’anima
risvegliano slabbrati sogni.

Il vento di mezza sera
asciuga lacrime al tramonto.

Per antiche vie s’incammina,
inafferrabile e stanca,
assillata dall’amletico dubbio.

Cerca se stessa tra le cose vecchie
del passato, ha paura di mostrare
la sua fragilità.

Il ricordo si fa lontano,
appaiono vuoti i giorni.

Prende per mano il coraggio
portando con sé frammenti di luce.

Il mattino ha riflessi dorati,
ridenti occhi.

Non è più sola la bambina
che amava volare…

Ora è finalmente libera di andare.

 
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2° Premio: Impara la tua terra, di Maria Di Mauro
 
Dove abiti, in quale spazio, giovane, donna,
tu che sei l’orgoglio di quella terra.
Là intravedo alberi d’olivo,
là tu vivi ridi e piangi,
mentre i venti della sera sorvolano la tua pena.
Il tuo canto trapassa la canicola d’estate
e tu cammini le strade imparate.
A te è così cara quella terra,
laddove gli Dei del cielo e del mare
hanno trovato frutti dolci da mangiare.
Asciuga le tue lacrime e arma le tue incertezze,
piccola vagabonda, non andartene più via,
che pavimento di stelle hanno messo radici
e la spiaggia lambita culla già i tuoi sogni,
sotto la luna silente.
Sopra un groviglio di rami, lì ed ora,
scrivi la tua canzone più gaia
e mostra consapevole al mondo,
quanto ogni granello della tua terra esali profumi di gioia e di senso.
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3 Premio: Una madre, di Carlo Calanca.
Spossata e immobile
siedo al tramonto sulla rupe di Vieste.
Il vento del mio deserto
accarezza il silenzio dei pensieri
che dispersi nel cielo
franano in un abisso di lamenti
senza eco.
L’orizzonte è fisso verso Dubrovnik.
Non arriveranno più i saraceni
né Angelo,
ghermito dall’azzurro vivo di questo mare.
Spenta fra strade di case bianche di dolore
e abbaglianti da fiammate di sole.
Forte come le pietre antiche e amare
protette da lunghi pallori di luna
riprendo vita.
La meraviglia
dal vento delle dune
che sa d’origano e orchidee.
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