Premiati VII° ed. – Sezione Ragazzi
1º PREMIO: CAMILLA GROSSI “Se la memoria non m’inganna”
Commovente dichiarazione d’amore di un giovane e sensibile animo alle proprie radici, alla propria terra, alla sua storia, al suo mistero, alla sua realtà in chiaroscuro, tanto accoratamente espresso.
Tra ulivi e colline,
tra leggende e realtà,
si erge su uno sperone roccioso
l’ormai antico paese Cagnano Varano,
casa di tradizioni e di storie mai raccontate,
patria di pescatori,
mondo del folclore,
dimora di baroni
e di un chirurgo non riconosciuto,
ha ospitato americani in tempi di guerra,
cagnanesi erano le donne
che portarono avanti una rivolta nel 1941
contro il potere del podestà.
Mia dolce terra natìa,
fai parte dei territori che nessuno conosce,
amata da molti ma non rispettata da nessuno.
Oh dispersa terra dal cuore infranto
protetta dall’Arcangelo che tutti noi festeggiamo,
continua a sorriderci
e noi faremo altrettanto.
2º PREMIO: SIMONE DI MAGGIO “I nonni”
Il 2018 è l’anno del patrimonio culturale: dovendo scegliere “qualcosa” da salvaguardare per la sua bellezza e importanza sceglierei senza dubbio i nonni .Godersi i nonni è una fortuna che non tutti hanno perché spesso vengono a mancare o perché alcuni sono dell’idea che per dare amore ci voglia un consenso o un’autorizzazione. Vorrei dire a quelle persone che per motivi “banali” non hanno fatto i nonni che si sono giocati un’opportunità immensa. E poi le nonne sanno fare melanzane ripiene da Guinness World Record e nessun ragazzo saprà fare “ lu caccj furcin” ( nodo ) se non ha un nonno che glielo insegna!
3º PREMIO: SILVIA AGRESTE “Nelle giornate grigie”
Nelle giornate grigie, quando i pensieri si ostinano a non smettere di far rumore, mi conforta pensare ad un giardino vicino la Cattedrale di san Michele Arcangelo a Città Sant’Angelo. Esso è un frammento di paradiso, un’esplosione di colori in cui protagonista è il silenzio, vi passeggiano solo volti familiari, l’aria che respiro mi comunica appartenenza, ogni angolo è un rifugio. E’ una culla di varie esistenze, destinate a intrecciarsi anche dopo la morte. Il ricordo dei pomeriggi d’estate – quando fino all’imbrunire rimanevo a respirare l’aria immobile e pura stringendomi alla grande mano di mio nonno- mi dà pace.
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA: MARIA LUCIA ROMAGNUOLO “Gli agrumi”
Gli agrumi, ed in particolare le arance e i limoni sono stati per molti anni la principale fonte di reddito di Rodi Garganico. Ecco perché dagli anni cinquanta si festeggia la Sagra delle arance. Questa festa non ha una giornata fissa: si svolge di solito o nell’ultima settimana di aprile o nel ponte del primo maggio. I turisti possono ammirare gli stand sistemati lungo tutto il corso di Rodi garganico e gustare prodotti tipici a base di agrumi. Questa festa è animata dall’esibizione di gruppi folk e della banda musicale di Rodi. Da qualche anno vede la presenza di varie associazioni della città. A Rodi Garganico, l’ultimo sabato di aprile c’è la festa del Convento dello Spirito Santo, costruito nel Cinquecento dai frati Cappuccini sulla collina dell’oasi agrumaria, e recentemente restaurato. La popolazione, un tempo, vi accompagnava in processione i vari Santi, rito che è stato ripreso ultimamente da qualche parroco per ridare solennità ad una festa quasi dimenticata dai fedeli. Durante il pomeriggio, i ragazzi di Rodi amano disperdersi nelle campagne circostanti e nell’area attrezzata vicino al Convento, facendo un bel picnic. L’attrattiva di grandi e piccini è una tradizione chiamata “albero della cuccagna”.
Seguono i fuochi pirotecnici.