Premiati XIII° ed. – Sezione Legalità

“La vita di Giulia ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte può, anzi deve essere il punto di svolta.
La vita non è una questione di come sopravvivere alle tempeste, ma di come danzare sotto la pioggia.
Voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno della nostra vita e possa germogliare, voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono, di pace”


1º PREMIO: “Leggo i miei pensieri” – Maria Bocale

Mi specchio tra le onde del mare, un mare immenso, troppo grande per me.
In silenzio seguo il danzare del suo movimento, mentre il suo respiro
impetuoso si fonde con il mio, annegando questo profondo senso di solitudine e smarrimento.
Gemono le onde del mare, voci inquiete, impetuose, inarrestabili.
Travolgono, spezzano, distruggono, allontanano.
Resisto tra l’impeto delle sue burrasche, domino il mio pensiero nel silenzio del respiro.
Il mare tutto ricompone, tutto plasma, tutto travolge, dove l’infinito diventa realtà,
dove la sofferenza e la voce di una donna diventano impercettibili.
Esisto.
Tra il luccichio terso di un tramonto di fuoco riemergo come donna e sorrido.
Assetata respiro l’odore inebriante della salsedine, sulla scia di un alito di vento.
Guardo verso il sole, un enorme gabbiano con le sue bellissime ali vola libero nel cielo.
In silenzio sento l’eco del mondo placare la sua rabbia, il suo dire lacerante.
Abbraccio la mia immagine, nello svolgersi delle onde.
Non scappo più dal mio passato.
Guardo diritto negli occhi il mio nemico.
Certo è astuto, abile, sa come ferirmi, ma non mi importa più.
Ho solo voglia di vivere la mia vita, di abbracciare il sole, di annusare il profumo di un fiore e di sentirmi libera.
E posso finalmente gridarlo.


2º PREMIO: “Occhi tristi” – Mariella Di Nauta

Lei era così
triste e malinconica…
la chiamavano occhi tristi…
Non immaginava che la vita presto
le avrebbe fatto un regalo
e che sarebbe cambiata per sempre…
Lui si avvicinò a lei
in punta di piedi…
entrò nel suo cuore con delicatezza,
facendole solo una semplice carezza…
La guardò negli occhi
e capì quanto dolore c’era dietro
quel sorriso…
Si avvicinò e accarezzò le sue ferite…
Le disse
che faceva ancora in tempo
a cambiare tutto…
faceva ancora in tempo a tornare a sorridere…
Occhi tristi capì
che la vita era troppo preziosa
per buttarla via…
Non bisogna mai restare dove
non si è felici,
ma soprattutto dove non veniamo rispettate come donne…
Le accarezzò le ferite…
Qualcuno ha detto che
le carezze sui graffi si sentono di più…
Forse per questo toccarono la sua anima…
Tornò a sorridere…
come non aveva mai fatto…
Adesso c’era lui…
Si sarebbe preso cura di lei…
Ci fosse anche solo una possibilità… giocala… le disse.
E lei se la giocò fino in fondo…
L’avrebbe portata per sempre
nella tasca vicino al cuore.
Le insegnò di nuovo ad amare…
ad amarsi…
Le entrò nel cuore
passando dagli occhi…
e lì vi restò per sempre…


3º PREMIO EX AEQUO: “Rinascenza”- Marianna Tartaglia

Ora le tue mani gelide percorrono i luoghi delle ferite.
Donna nata sotto mala sorte che riesce appena a muover le tue labbra per l’ingrato destino.
Tu, creatura indifesa, cerchi riparo in braccia fredde come l’acciaio… stringiti
forte per fuggire da un amore ingrato e di manipolazione.
Non farti abusare dalle parole di chi non conosce il tuo dolore, la tua storia.
Narrami di quando correvi in prati felici, del dolce suono della nenia che ti cullava nella terra di
Orfeo in cerca del tuo prediletto Ulisse.
Non sei costretta a tacere dinnanzi ad un uomo travestito da lupo, ennesimo avvoltoio della tua anima. Come la fenice rinasce dalle proprie ceneri, possa Tu compier un atto di coraggio per salvarti da chi dice di amarti ma infondo ha già pronta una pistola nella manica.
Perché l’amore Vero non UCCIDE ma ti abbraccia nella tua immensa fragilità di essere Donna.
Mentre fuori è già mattino sul tuo volto solca una lacrima di speranza per una nuova Vita.
Per tutte le donne che avrebbero voluto esser qui, che camminano aldilà nei cieli azzurri su nuvole di zucchero filato, LIBERE dalla mano del traditore.


3º PREMIO EX AEQUO: “Giulia non c’è più” – Emilio D’Andrea

È la storia di un’altra Giulia, di tante altre donne uccise e massacrate che avevano un nome, un cuore, una vita. Vita recisa e strappata come un fiore da chi le prometteva eterno amore. Cantava sogni e canzoni dell’estate come tutte le ragazze innamorate, affascinata dall’uomo di conquista che la colpì galante a prima vista. Le regalò sorrisi e gentilezze, parole dolci e tenere carezze, ma quell’idillio non durò in eterno, calò in autunno per sbiadire d’inverno. I primi attriti, le prime incomprensioni che ingenerarono dubbi e delusioni. Giulia reagì al compagno-padrone con la chiusura della relazione, lui la implorò fingendosi pentito: “Sarò diverso” promise rabbonito. Lei che gli voleva ancora bene si convinse di vivere insieme, ma un malinteso o un solo lamento e lui ridiventava più violento. Quando Giulia decise di andare, destino perfido le impose di restare: quel suo ritardo non lo fu per finta, senza volerlo era rimasta incinta! Temendo per la sua creatura, scappò via da lui per la paura, ma il bruto la inseguì dandole fuoco… Sul posto dov’è morta è nato un giglio come se avesse partorito il figlio: un’anima innocente risorta come un fiore nella speranza di luce, legalità, pace ed amore.

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